Questa lingua si distingue per i suoi toni: un cambiamento nel tono di una parola può completamente alterarne il significato
Determinare quale sia la lingua più difficile al mondo dipende da vari fattori, tra cui la lingua madre della persona che la apprende e le sue esperienze linguistiche pregresse. Tuttavia, alcune lingue sono comunemente considerate più complesse per i loro sistemi grammaticali, lessico e pronuncia.
Una delle lingue spesso citate come la più difficile è il mandarino cinese. Questa lingua si distingue per i suoi toni: un cambiamento nel tono di una parola può completamente alterarne il significato. Inoltre, il sistema di scrittura è composto da migliaia di caratteri, ognuno dei quali rappresenta una parola o un concetto. Questo rende il mandarino impegnativo per chi non ha familiarità con sistemi logografici.
Un’altra lingua complessa è l’arabo. Non solo presenta un alfabeto diverso, ma la sua grammatica è altamente intricata, con molte variazioni nei tempi verbali e nei casi. Inoltre, l’arabo è una lingua diglossica, il che significa che esiste una distinzione tra l’arabo standard scritto e i numerosi dialetti parlati.
L’ungherese è spesso considerata una delle lingue europee più difficili da apprendere. Appartiene alla famiglia linguistica ugro-finnica, il che la rende molto diversa dalle lingue indoeuropee. La sua grammatica include 18 casi grammaticali e una struttura molto diversa rispetto a lingue come l’inglese o l’italiano.
Anche il giapponese rappresenta una sfida significativa, grazie ai suoi tre sistemi di scrittura (kanji, hiragana e katakana) e alla complessità culturale che si riflette nella lingua.
In definitiva, la difficoltà di una lingua dipende dall’individuo che la studia. Tuttavia, lingue come il mandarino, l’arabo, l’ungherese e il giapponese sono spesso considerate tra le più impegnative per la loro struttura unica e le sfide culturali e linguistiche che presentano.

Mondo
Le 10 lingue più difficili al mondo
Ecco una classifica delle 10 lingue più difficili al mondo da apprendere, considerando fattori come grammatica, pronuncia, lessico e sistemi di scrittura:
1. Cinese Mandarino
- Difficoltà: Toni (4 principali), migliaia di caratteri logografici, grammatica semplice ma concetti culturali complessi.
- Motivo: La pronuncia e il sistema di scrittura rendono questa lingua particolarmente impegnativa.
2. Arabo
- Difficoltà: Scrittura da destra a sinistra, un alfabeto con forme diverse per ogni lettera a seconda della posizione nella parola, numerosi dialetti.
- Motivo: La grammatica complessa e la diglossia richiedono molto tempo per padroneggiarla.
3. Giapponese
- Difficoltà: Tre sistemi di scrittura (kanji, hiragana e katakana), livelli di formalità complessi.
- Motivo: Oltre alla scrittura, il vocabolario è ricco di omofoni, complicando la comprensione.
4. Ungherese
- Difficoltà: 18 casi grammaticali, ordine delle parole flessibile e basato su enfasi, vocaboli unici.
- Motivo: La struttura grammaticale è completamente diversa dalle lingue indoeuropee.
5. Coreano
- Difficoltà: Un alfabeto relativamente semplice (Hangul), ma una grammatica complessa e un sistema di onorifici intricati.
- Motivo: La cultura influenza fortemente l’uso della lingua.
6. Finlandese
- Difficoltà: 15 casi grammaticali e vocaboli senza alcun legame con lingue indoeuropee.
- Motivo: La struttura grammaticale è molto diversa dalle lingue europee più comuni.
7. Russo
- Difficoltà: Sei casi grammaticali, declinazioni, alfabeto cirillico.
- Motivo: Pronuncia e grammatica sfidano chi non è abituato a lingue slave.
8. Thailandese
- Difficoltà: Lingua tonale, alfabeto complesso con oltre 40 consonanti e vocali.
- Motivo: I toni cambiano il significato delle parole, e il sistema di scrittura è difficile da memorizzare.
9. Islandese
- Difficoltà: Poche persone lo parlano, coniugazioni irregolari, vocabolario arcaico.
- Motivo: È rimasto molto simile al norreno antico, rendendolo difficile da apprendere.
10. Polacco
- Difficoltà: Sette casi grammaticali, suoni complessi e un’ortografia ricca di consonanti.
- Motivo: La pronuncia e la grammatica richiedono molta pratica.
Queste lingue sono considerate difficili per la loro complessità strutturale e culturale, ma con la giusta motivazione, è possibile impararle!